NOLA: LA "CITTA’ NUOVA"
DELLA CAMPANIA ANTICA
le origini (VIII / VII secolo a.C.)
la "città nuova" (fine VII / VI secolo a.C.)
Nola, Napoli e... Atene (V secolo a.C.)
la città dei cavalieri (IV secolo a.C.)
il dominio di Roma (III secolo a.C. IV secolo d.C.)
LE ORIGINI (VIlI-VII secolo
a.C.)
La prima sala è dedicata al problema delle origini di Nola.
Nelle vetrine sono esposti i corredi delle tombe 112, 98 e 75
della necropoli venuta in luce in località Torricelle.
Quando nasce Nola?
E' una domanda a cui non possiamo rispondere con sicurezza:
alcuni indizi fanno comunque supporre che l'inizio dell'insediamento possa
risalire alla prima metà dell' VIII secolo a.C.
Le più antiche testimonianze certe rimandano invece alla fine
dell' VIII secolo a. C. quando, contemporaneamente, sorgono altri centri
importanti della Campania interna e del Sannio, come Calatia (Maddaloni)
e Caudium (Montesarchio): lo sviluppo di Nola rientra in una più ampia
riorganizzazione del mondo indigeno dell'interno, sotto la spinta del contatto
con le realtà più evolute dei centri greci e etruschi della costa, quali Cuma e
Capua. Sin dal periodo più antico, l'insediamento presenta una ripartizione
degli spazi riservati all'abitato e alla necropoli, che rimarrà inalterata per
tutto il corso della sua esistenza. Le necropoli si dislocano infatti in
località Torricelle e in via S. Massimo, all'esterno del perimetro
dell'abitato.
Sin dall'inizio, Nola restituisce l'immagine di una comunità
dotata di una coesione politica: una percezione condivisa anche dalla più antica
tradizione storica sulla sua fondazione.
Questa si forma nell'ambiente greco di Cuma e collega la
nascita di Nola a quella di Capua, vale a dire, al principale centro etrusco
della regione.
Nell'ottica dei Greci, Nola è l'altra capitale della Campania
indigena.
Le più antiche sepolture di Nola
Le più antiche tombe di Nola risalgono al passaggio tra l'VIII
e il VII secolo a.C.: sono costituite da fosse rettangolari scavate nella terra
e coperte da ciottoli di fiume, in cui il morto è deposto disteso.
Per il suo ultimo viaggio il morto reca un servizio di vasi;
dal suo costume funebre e dalla presenza di alcuni strumenti possiamo dedurre il
suo sesso e l'età.
Gli uomini sono caratterizzati dalle armi e da uno strumento
come il rasoio; le donne - cui appartengono i corredi esposti - possono recare
gli oggetti della filatura e della tessitura come i rocchetti e le fusaiole. Le
signore esibiscono inoltre un costume più ricco e elegante, con numerose spille
(fibule), bracciali, collane.
Nelle tombe più antiche sono numerosi soprattutto i vasi di
produzione locale, modellati in un impasto ceramico poco depurato, di colore
bruno. Nello stesso tempo, attraverso la colonia greca di Cuma, giungono a Nola
prodotti di lusso importati dalla Grecia e dal Mediterraneo orientale.
Si tratta di ceramiche in argilla depurata, decorate con motivi
geometrici come l'oinochoe della tomba 98, fabbricata nell'isola di Ischia
(Pithecusa) o nell'antica colonia greca di Cuma e di raffinati oggetti di
ornamento come i pendagli di argento e ambra e gli scarabei di tipo egizio
rinvenuti nella tomba 112, questi ultimi forse di produzione fenicia.
Una diversa rete di contatti è documentata infine dal
rinvenimento a Nola di vasi prodotti in Daunia, la regione antica corrispondente
alla Puglia settentrionale. La loro presenza evidenzia come l'insediamento
campano costituiva lo sbocco di percorsi di collegamento che univano la pianura
campana alla costa adriatica, passando attraverso il Sannio.
Già da un'età molto antica, Nola rappresenta pertanto un
"ponte" tra la Campania e il mondo indigeno dell'Italia sud-orientale, vocazione
che conserverà per tutto il corso della sua storia.
le origini (VIII / VII secolo a.C.)
la "città nuova" (fine VII / VI secolo a.C.)
Nola, Napoli e... Atene (V secolo a.C.)
la città dei cavalieri (IV secolo a.C.)
il dominio di Roma (III secolo a.C. IV secolo d.C.)
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