giovedì 11 giugno 2015

Nola: la 'Città Nuova' - Le origini

Museo Storico-archeologico di Nola
NOLA: LA "CITTA’ NUOVA"
DELLA CAMPANIA ANTICA

le origini (VIII / VII secolo a.C.)
la "città nuova" (fine VII / VI secolo a.C.)
Nola, Napoli e... Atene (V secolo a.C.)
la città dei cavalieri (IV secolo a.C.)
il dominio di Roma (III secolo a.C. IV secolo d.C.)

LE ORIGINI (VIlI-VII secolo a.C.)
La prima sala è dedicata al problema delle origini di Nola. Nelle vetrine sono esposti i corredi delle tombe 112, 98 e 75 della necropoli venuta in luce in località Torricelle.

Quando nasce Nola?

E' una domanda a cui non possiamo rispondere con sicurezza: alcuni indizi fanno comunque supporre che l'inizio dell'insediamento possa risalire alla prima metà dell' VIII secolo a.C.
Le più antiche testimonianze certe rimandano invece alla fine dell' VIII secolo a. C. quando, contemporaneamente, sorgono altri centri importanti della Campania interna e del Sannio, come Calatia (Maddaloni) e Caudium (Montesarchio): lo sviluppo di Nola rientra in una più ampia riorganizzazione del mondo indigeno dell'interno, sotto la spinta del contatto con le realtà più evolute dei centri greci e etruschi della costa, quali Cuma e Capua. Sin dal periodo più antico, l'insediamento presenta una ripartizione degli spazi riservati all'abitato e alla necropoli, che rimarrà inalterata per tutto il corso della sua esistenza. Le necropoli si dislocano infatti in località Torricelle e in via S. Massimo, all'esterno del perimetro dell'abitato.
Sin dall'inizio, Nola restituisce l'immagine di una comunità dotata di una coesione politica: una percezione condivisa anche dalla più antica tradizione storica sulla sua fondazione.
Questa si forma nell'ambiente greco di Cuma e collega la nascita di Nola a quella di Capua, vale a dire, al principale centro etrusco della regione.
Nell'ottica dei Greci, Nola è l'altra capitale della Campania indigena.

Le più antiche sepolture di Nola

Le più antiche tombe di Nola risalgono al passaggio tra l'VIII e il VII secolo a.C.: sono costituite da fosse rettangolari scavate nella terra e coperte da ciottoli di fiume, in cui il morto è deposto disteso.
Per il suo ultimo viaggio il morto reca un servizio di vasi; dal suo costume funebre e dalla presenza di alcuni strumenti possiamo dedurre il suo sesso e l'età.
Gli uomini sono caratterizzati dalle armi e da uno strumento come il rasoio; le donne - cui appartengono i corredi esposti - possono recare gli oggetti della filatura e della tessitura come i rocchetti e le fusaiole. Le signore esibiscono inoltre un costume più ricco e elegante, con numerose spille (fibule), bracciali, collane.
Nelle tombe più antiche sono numerosi soprattutto i vasi di produzione locale, modellati in un impasto ceramico poco depurato, di colore bruno. Nello stesso tempo, attraverso la colonia greca di Cuma, giungono a Nola prodotti di lusso importati dalla Grecia e dal Mediterraneo orientale.
Si tratta di ceramiche in argilla depurata, decorate con motivi geometrici come l'oinochoe della tomba 98, fabbricata nell'isola di Ischia (Pithecusa) o nell'antica colonia greca di Cuma e di raffinati oggetti di ornamento come i pendagli di argento e ambra e gli scarabei di tipo egizio rinvenuti nella tomba 112, questi ultimi forse di produzione fenicia.
Una diversa rete di contatti è documentata infine dal rinvenimento a Nola di vasi prodotti in Daunia, la regione antica corrispondente alla Puglia settentrionale. La loro presenza evidenzia come l'insediamento campano costituiva lo sbocco di percorsi di collegamento che univano la pianura campana alla costa adriatica, passando attraverso il Sannio.
Già da un'età molto antica, Nola rappresenta pertanto un "ponte" tra la Campania e il mondo indigeno dell'Italia sud-orientale, vocazione che conserverà per tutto il corso della sua storia.

le origini (VIII / VII secolo a.C.)
la "città nuova" (fine VII / VI secolo a.C.)
Nola, Napoli e... Atene (V secolo a.C.)
la città dei cavalieri (IV secolo a.C.)
il dominio di Roma (III secolo a.C. IV secolo d.C.)

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