
Porticato antistante la Chiesa.

Chiostro cinquecentesco.

Scorcio del refettorio tardogotico con ciclo pittorico settecentesco alle pareti e sulle volte

L'Ultima cena: affresco sulla parete di fondo del refettorio databile al 1503.
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Chiesa e Convento di S. Angelo
Edificato nel 1430 circa da Raimondo Orsini, conte di Nola, il Convento di S. Angelo in Palco
si presenta oggi come un insieme di forme architettoniche differenti.
Danneggiato da fenomeni sismici del 1631, è stato più volte restaurato, ma ha mantenuto in gran parte le linee gotico-rinascimentali. Della chiesa barocca originaria, rivolta a Nord, restano pilastri ed archi in piperno (visibili) inseriti nelle strutture murarie di quella attuale, costruita nel 1600 e decorata con stucchi nel 1700.
A navata unica absidata, è preceduta da un ampio pronao quattrocentesco a cinque arcate e custodisce vicino all'ingresso le tombe del conte, della moglie Eleonora d'Aragona e di altri Orsini eseguite verso la metà del '400. All'interno si segnalano la pietra tombale del conte fondatore, l'altare maggiore e il retrostante coro ligneo che occupa l'area absidale.
Interessante è il chiostro cinquecentesco, ricostruito nel Seicento con molti avanzi appartenenti a quello antico, costituito da volte ed archi di piperno scolpito, poggianti su colonne leggermente rastremate, con basi di piperno e pozzo centrale rivestito da lastre marmoree. Sotto il portico sono visibili affreschi con scene tratte dalla Vita di S. Francesco. Procedendo in senso orario, si incontrano: la sacrestia, affrescata e arredata con antichi mobili intagliati; un vano in cui è stato scoperto recentemente un grande arco ad ogiva; la cucina con un singolare camino del 1400.
Sul lato meridionale del chiostro si trova il bellissimo refettorio che è un ambiente rettangolare molto spazioso ed illuminato da tre grandi finestroni esposti a sud. La copertura presenta una struttura tardo gotica con volte a crociera tutte dipinte. Le volte e le vele sono riccamente affrescate con motivi vegetali, figure bizzarre, mascheroni, puttini, figure di Santi e di Profeti, di Evangelisti ed altro. Come pure sono affrescate le pareti laterali, con motivi che riguardano, invece, episodi biblici del Vecchio e Nuovo Testamento e di Santi francescani. Similmente vi sono affreschi sulle pareti di fondo, lato est e lato ovest. Ma gli affreschi più interessanti del refettorio, sia per le tonalità chiaroscurali che per la dolcezza delle linee del disegno delle figure, sono senza dubbio quelli che si trovano nel lunettone di fondo, lato occidentale. Su due registri mirabilmente conservati si possono ammirare l'"Ultima cena", la "Lavanda dei piedi" e la "Crocifissione", databili al 1503. Completa l'affresco la lunga fascia dipinta riproducente alcuni medaglioni di Santi francescani.
Infine, sul lato orientale del chiostro, un'edicola con S. Michele Arcangelo (1500). Detta edicola è costituita da un altare di marmi commessi, fatta erigere da Felice de turris e consacrata nel 1741 dal Vescovo Trojano Caracciolo del Sole. La pala è un grande affresco raffigurante "S. Michele", opera molto antica risalente al periodo della fondazione del convento. Il convento è dotato anche di una biblioteca purtroppo depauperata dai furti perpretati nell'ultimo periodo bellico. Vi si trova una pregevole scaffalatura e un tavolo di lettura di legno intagliato, opera di maestri locali del XVIII secolo. In detti scaffali, una volta, si conservavano migliaia di volumi, tra cui preziosi incunaboli e manoscritti. Agli inizi del Novecento il canonico Raffaele Manganelli, autore dell'opera: "Le battaglie di Annibale a Nola", edita nel 1897, donò la sua ricca biblioteca a quella di S. Angelo in Palco. Ad onorare la memoria si conserva in detta biblioteca un suo ritratto su tela.
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